Ostriche – Passioni Divine

Il libro, tutto a colori, con pregevoli illustrazioni e in edizione cartonata di 24×30, è un omaggio a uno dei piatti più amati della cucina italiana e internazionale, e rientra nell’ambito di una tradizione, quella legata alla gastronomia e ai sapori (non solo della Liguria), verso la quale la Sagep ha sempre avuto una particolare attenzione. «Pubblichiamo libri di gastronomia e cucina dal 1968 – afferma Stefano Vablais, editore di Sagep – Il primo titolo, ormai diventato storico, è stato “O Tondo de Natale” di Nelio e Ivana Ferrando. Questo libro “Ostriche – Passioni divine” rappresenta il trentesimo volume che dedichiamo alla cucina nella nostra storia». Da non dimenticare, ad esempio, pietre miliari come “Vini in Liguria” del 1982 di Piero Raimondi; “Torte e farinate. Dove e come” del 2000 di Nico Bonatti; “Genova Gourmet” del 2001 di Bruno Bini; “La Cucina Ligure. Piatti di ieri, ricette di oggi” di Renzo Bagnasco e Nada Boccalatte, che è stato ristampato nel 2007.
Quanto a “Ostriche – Passioni divine”, è frutto del lavoro congiunto di un ricercatore francese, che racconta agli italiani come per loro le ostriche siano come per noi la pasta, e di un biologo italiano che intende restituire dignità all’ostricultura italiana, di cui eravamo esperti indiscussi sin dai tempi degli antichi Romani. «L’obiettivo – prosegue Vablais – è quello di raggiungere gli amanti delle ostriche: i produttori, i ristoratori e, soprattutto, i degustatori». Chi alleva ostriche da vent’anni nel silenzio di una laguna sarda, o nel mare Adriatico o in Sicilia, chi apre (con grande coraggio, di questi tempi) un “oyster bar” o vuole offrire nel proprio locale davvero il meglio, chi desidera semplicemente consumare questa delizia del mare per gustarne i diversi sapori e cedere alla seduzione: a tutte queste persone si rivolge il libro, il primo completamente in italiano nella storia dell’editoria. Sfogliando, pagina dopo pagina, ecco curiosità e notizie utili: cosa sono le ostriche, come sono fatte, dove vivono, come si allevano, come si aprono e come si mangiano. E ancora: suggerimenti, consigli, pareri, vini da abbinare, luoghi d’origine e un gran numero di indirizzi utili. L’appuntamento al Galata è aperto alla cittadinanza a ingresso libero.

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